L’opera è un tributo alla forza di volontà di Antonio Gramsci durante gli anni di reclusione. Analizzando alcuni brani delle “Lettere” (citazione?quale, numero?), l’artista sottolinea come non prevalga alcun sentimento di rancore politico, quanto piuttosto un Gramsci ossessionato dall’idea di perdere lentamente ciò che a lui era più caro: l’intelletto. Per tale ragione la scelta di isolarsi si rivela necessaria, quasi un’ascesi per resistere alla degradazione culturale che la routine carceraria reca (inevitabilmente?) con sé.

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