Attraverso la calligrafia, rivelatrice del carattere,  della psiche e del sentimento di un uomo, il collettivo ha voluto creare un metro quadrato di tracce che compongono immagini, ricordi, momenti, non solo dell’Antonio politico, ma anche del ragazzo, dell’uomo.
Il segno calligrafico, il vuoto e il pieno creano ritratti, oggetti, luoghi, simboli della traccia di Gramsci raccontati poeticamente attraverso le parole dei suoi quaderni.  La volontaria scelta di definirlo per nome vuole proprio sottolineare questo: un individuo che ha, oltre al suo pensiero politico, tante altre storie da narrare. Al centro, una piccola scatola risalta: gli occhiali e lo sguardo di Antonio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *