L’opera si compone di quattro immagini in cui compare la medesima penna stilografica, stretta da un nodo di colore diverso. Il loro accostamento suggerisce ed evoca le sbarre di una cella per ricordare il periodo in cui Antonio Gramsci visse in carcere e anche ‘il nodo’ della censura contro cui il politico dovette combattere durante gli anni in cui scrisse l”’Ordine Nuovo”

4 commenti

Rispondi a Anna Maria Rinaldi Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *