L’opera si compone di tre tele che sono frutto di una rielaborazione dell’artista di alcune foto d’epoca di manifestazioni operaie e degli scritti di Antonio Gramsci sul movimento operaio, vissuto in prima persona durante gli anni universitari a Torino. In un vortice astratto di forme si può intravedere la città fredda, seria e sottomessa, mobilitarsi. Torino rivendica il suo ritmo, il suo spazio e la sua produzione. Allo stesso modo si respira la speranza, una collettiva fiorente speranza, che trova espressione nelle lotte operaie. Gli operai torinesi resistono per mesi pur rimanendo isolati. L’artista ha voluto dare un contributo alle lotte e al movimento operaio torinese, esempio per le altre città italiane.

 

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