L’opera trae spunto da una lettera scritta da Antonio Gramsci alla cognata Tatiana in cui racconta di un dibattito avuto con presbitero/evangelista e lo stesso Gramsci, sul jazz che ha creato una sorta di fanatismo in occidente. La musica diviene quindi un linguaggio universale in grado di avvicinare diverse culture. L’artista ha voluto richiamare la passione di Gramsci per la musica e la sua riflessione sulla funzione sociale della stessa nella cultura nazional-popolare. Il pentagramma che unisce le tele rappresentative di diverse nazioni, fa riferimento alle sbarre del carcere, luogo fisico in cui è stata scritta la lettera e in cui sono state elaborate le riflessioni gramsciane.  

 

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