Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa“ (A. Gramsci, “Odio gli indifferenti”, 1917).  L’artista, partendo da questo testo, ha voluto riflettere sulla massa di indifferenti a cui Antonio Gramsci si riferisce, contestualizzandola nella contemporaneità. I lavoratori sono vittima di strumenti culturali egemonici, quali ad esempio la comunicazione di massa che imprime una “falsa coscienza” e conduce a far propria l’ideologia borghese. L’artista ha voluto creare un parallelo tra la condizione operaia del periodo storico di Gramsci e quello attuale.

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